FAQs – Frequently Asked Questions sugli END – aggiornamento: 08/03/2024
Nell’evento “Q&A CLENAD” del 14 dicembre 2021, gli END hanno posto domande alle quali il CLENAD ha cercato di fornire risposte quanto più concrete possibili. Questo lavoro e’ continuato nel tempo, dando luce alle FAQs sugli END.
Sei un END e hai domande alle quali non trovi risposta nelle FAQs o hai informazioni od esperienze da condividerle con tutti gli END? Scrivi subito a clenad.italia@gmail.com
Contenuto:
- CANDIDATURA AL DISTACCO IN QUALITA’ DI END
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- il nulla osta dell’amministrazione
- le tempistiche
- il trattamento economico degli END cost-free
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- PRIMI ADEMPIMENTI NEL PAESE DI DISTACCO
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- l’iscrizione al Comune di residenza
- la special identity card (SIC)
- l’iscrizione all’AIRE
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- INDENNITA’ E QUESTIONI FISCALI (clicca il link alla pagina di approfondimento)
- LA COPERTURA SANITARIA (clicca il link alla pagina di approfondimento)
- TRATTAMENTO NELL’ISTITUZIONE DI DISTACCO
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- il supporto alla famiglia
- il congedo parentale
- le ferie
- benefit e dotazioni informatiche (Commissione Europea)
- la valutazione della performance annuale dell’END
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1. CANDIDATURA AL DISTACCO IN QUALITA’ DI END
Le informazioni su come svolgere un’esperienza di distacco in qualità di “Esperto Nazionale Distaccato – END” sono accessibili nella pagina dedicata del sito del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale (‘MAECI’) disponibile a questo link. Consigliamo di consultare la sezione “posizioni aperte” verificando periodicamente le posizioni che corrispondono al tuo profilo di esperienza ed interesse.
È necessario ottenere il nulla osta da parte della Pubblica Amministrazione / autorita’ di appartenenza?
Il nulla osta della pubblica amministrazione di appartenenza è condizione necessaria per sottoporre la candidatura per tutte le posizioni di END bandite dalle istituzioni Europee, e riportate nel sito del MAECI. L’istituto del distacco presuppone un accordo di scambio tra due amministrazioni, quella europea e quella italiana, ed è pertanto impossibile avviarlo in assenza della volontà di entrambe le parti.
Se sei interessato a svolgere un’esperienza in Commissione Europea al di fuori dell’istituto del distacco, e’ importante conoscere che struttura organizzativa si e’ dotata la Commissione Europea, e ti consigliamo di consultare questa pagina, dove spieghiamo in cosa consistono, per esempio, le posizioni contrattuali di agente temporaneo o agente a contratto. Consulta anche questo link, che rimanda alla pagina informativa della Commissione con relative open vacancies), per il quale però è necessario collocarsi in aspettativa non retribuita (o anche detta fuori ruolo) presso la pubblica amministrazione di appartenenza. In questo caso, la relativa disciplina varia a seconda della pubblica amministrazione di appartenenza. Trovi in questa pagina le descrizione delle varie categorie di personale all’UE.
Ricordiamo inoltre che esiste un limite alla durata totale del periodo in cui il personale non permanente può essere impiegato presso la Commissione. La regola si applica ai diversi tipi di posizioni non permanenti, come agente temporaneo, personale contrattuale per compiti ausiliari, ecc., stabilendo che, in un periodo di 12 anni, non si possono prestare servizi per la Commissione attraverso una combinazione di diversi tipi di contratti o incarichi per più di sette anni (e’ presente la possibilità di derogare, in casi specifici e nell’interesse del servizio, ma solo in casi eccezionali).
Questa regola si applicava anche ai periodi di servizio come esperto nazionale distaccato, con la conseguenza, per esempio, che le persone in distacco presso la Commissione per quattro anni non potevano avere un contratto come agente temporaneo o contrattuale per più di tre anni, poiché avrebbero raggiunto il limite dei sette anni. A seguito della revisione di tale regola, attualmente i periodi di servizio come esperto nazionale distaccato non sono più presi in considerazione per l’applicazione della regola dei sette anni.
Quali sono indicativamente le tempistiche per il distacco?
La candidatura viene esaminata dal MAECI. L’ufficio IV della DG UE verifica la correttezza e la completezza della documentazione presentata, nonché la rispondenza del profilo del candidato con i previsti requisiti. Successivamente procede con l’inoltro all’Istituzione Europea, per il tramite della Rappresentanza Permanente.
Ultimato questo passaggio, le tempistiche dipendono in gran parte dall’unità di riferimento dell’Istituzione Europea. Normalmente il bando che pubblica la posizione aperta contiene i tempi indicativi di inizio servizio, che sono un indicatore utile per capire i tempi per la fissazione del colloquio.
Qual’è il trattamento economico degli END cost-free?
Il Decreto legge 30 aprile 2022, n. 36 ha disposto (con l’art. 6, comma 5) l’introduzione del comma 3-bis all’art. 32 del Decreto legislativo 165/2001:
3-bis Le pubbliche amministrazioni, nei casi in cui alle proprie unità di personale impiegate come esperti nazionali distaccati presso l’Unione europea non sono corrisposte dalle istituzioni, organi o agenzie europei interessati, sulla base di intese con gli stessi, le indennità di soggiorno, comunque denominate, previste dalla disciplina dell’Unione europea, possono corrispondere al predetto personale, per il periodo di effettiva assegnazione come esperti nazionali distaccati, una indennità forfettaria e omnicomprensiva, non pensionabile, destinata a sostenere le spese di soggiorno, di entità non superiore a quelle corrisposte dall’Unione europea per le medesime posizioni. A tal fine è autorizzata la spesa di 400.000 euro per l’anno 2022 e di 1.000.000 di euro a decorrere dall’anno 2023 che costituisce il limite di spesa per l’erogazione della indennità di cui al presente comma.
Come si evince dal testo, non esiste un obbligo di pagamento dell’indennità forfettaria, bensì una facoltà per le amministrazioni.
Nel corso delle recenti riunioni dei Focal Point, il MAECI ha precisato che tale indennità è soggetta a tassazione in quanto corrisposta dallo Stato italiano. La tassazione è regolata dal testo unico delle imposte sui redditi (DPR 22 dicembre 1986, n. 917), in particolare articolo 51, comma 8.
Al Clenad Italia non sono stati comunicati ulteriori dettagli concernenti l’applicazione di tale norma.
Quando ricevo le prime allowances?
dopo il tuo arrivo, riceverai un pagamento anticipato di 75 giorni di indennità. Se sei arrivato dal primo al 15mo gioro del mese, le indennità saranno versate il 25 dello stesso mese, se sei arrivato il 16esimo giorno del mese, le indennita’ saranno pagate il decimo giorno del mese successivo. Ne consegue che per i primi 75 giorni non riceverai altre indinnita’, mentre le indennità inizieranno con cadenza normale dal mese successivo a questi primi 75 giorni. L’importo delle indennità è adeguato il mese successivo all’adozione della retribuzione dei funzionari. Questo aggiornamento avviene ogni anno. Se l’END è distaccato in un luogo diverso da Bruxelles o Lussemburgo, gli importi possono essere ponderati applicando un coefficiente correttore. Le indennità versate dalla Commissione sono destinate a coprire le spese di sostentamento su base forfettaria, tra cui costi di affitto e di trasporto.
L’END ha diritto al rimborso delle spese di viaggio tra il luogo di origine e il luogo di distacco, all’inizio e alla fine del distacco. Le spese di viaggio sono rimborsate in via forfettaria a seconda della distanza (senza rimborso da zero a 200 km).
Da notare che la Commissione non rimborsa le spese di viaggio se sei un END gratuito o se l’ente di appartenenza dichiara prima dell’inizio del distacco che avrebbe rimborsato le spese del tuo trasferimento all’estero.
2. PRIMI ADEMPIMENTI NEL PAESE DI DISTACCO
Che differenza c’e’ tra domicilio, residenza e dimora?
La distinzione deriva dalla legislazione italiana, e nel Codice civile:
- la residenza è il luogo in cui la persona ha la dimora abituale (art. 43, comma 2 c.c.). Esprime il luogo della durevole presenza della persona con carattere di stabilità;
- il domicilio corrisponde al luogo ove la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi (art. 43, comma 1 c.c.). Gli interessi che non sono solo di natura economica, ma anche personale, sociale e politica;
- non essendo specificato che cosa si debba intendere per dimora, il significato da attribuire al termine è il luogo in cui una persona si trova ad abitare. Tuttavia, per qualificare un’abitazione come dimora ed integrare gli estremi di luogo elevabile a residenza anagrafica è necessario un minimo carattere di abitualità.
L’iscrizione al Comune è obbligatoria?
L’iscrizione ad un comune è una formalità obbligatoria per i nuovi arrivati; inoltre, deve essere effettuata entro un periodo di tempo prestabilito, a seconda della durata del soggiorno. Un dettaglio amministrativo? Non proprio, perché se non venissero rispettate le tempistiche, si potrebbe incorrere in alcune sanzioni.
I cittadini europei che arrivano a Bruxelles, a meno che non siano alloggiati in albergo, sono tenuti a presentarsi al comune in cui soggiornano e registrarsi entro tre mesi dal loro arrivo. Si tratta di un punto di partenza per altri adempimenti amministrativi che seguiranno, come l’adesione a un programma di assicurazione sanitaria, o l’ottenimento di un permesso di parcheggio per residenti.
Per soggiorni in Belgio di lunga durata (maggiore di 3 mesi), si è classificati come residenti e si devono espletare alcune formalità per ottenere un permesso di soggiorno o “soggiorno di lungo periodo”. Ci si deve recare nel comune in cui si soggiorna entro tre mesi dall’arrivo e registrarsi come lavoratori subordinati o autonomi, in cerca di lavoro o familiare. Al termine della procedura si riceve un “certificato di iscrizione” (il cosiddetto Allegato 19). Attenzione: la residenza in Belgio comporta la necessita’ d’iscriversi all’AIRE (vedi oltre).
Che procedura seguire per registrarsi al Comune di residenza in Belgio?
Fase 1: ricevi un certificato di domanda di registrazione (Allegato 19)
Presentati entro tre mesi dalla data di arrivo in Belgio presso il comune dove hai intenzione di fissare la tua residenza portando i seguenti documenti (la prenotazione dell’appuntamento di norma e’ obbligatoria, controlla che esista un Ufficio Stranieri):
- passaporto o carta d’identità validi;
- contratto di locazione dell’appartamento dove intendi fissare la residenza;
- un documento che dimostri l’esistenza di una assicurazione sanitaria;
- per l’END: certificato fornito dall’istituzione europea o internazionale che ti impiega e modulo A1 (certificato di sicurezza sociale che dimostra che paghi i contributi sociali nel tuo paese di origine);
- tre foto tessere non più vecchie di 6 mesi;
- del contante o una carta di debito per coprire il costo della procedura.
Il comune rilascia un ” certificato di registrazione” (Allegato 19), valido per 3 mesi. Questo periodo ti permette di raccogliere tutti i documenti richiesti. In seguito il comune:
- iscrive te (e la tua famiglia, se con te) in un registro provvisorio;
- manda all’indirizzo che hai dichiarato un controllo di residenza, effettuato da un addetto della polizia (in tua assenza, potresti riceve una comunicazione su come procedere per un nuovo appuntamento o per espletare le procedure per posta); ti consigliamo di esporre il tuo nome sul citofono e sulla buca delle lettere;
- ti iscrive infine nel registro degli stranieri e ti rilascia un numero nazionale, il NISS, che identifica in modo univoco ogni individuo iscritti nel registro della popolazione e degli stranieri. È composto da 11 numeri e inizia con la tua data di nascita in ordine inverso.
Fase 2: ricevi un permesso di soggiorno (Allegato 8)
Dopo circa tre mesi il comune ti convoca (porta con te la convocazione ed un documento di identita’) per consegnarti il permesso di soggiorno, ossia l’Allegato 8, disponibile in due formati:
- cartaceo, con validità illimitata (gratuito ma raramente impiegato)
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elettronico (E-Card), con un chip elettronico per l’accesso a servizi online di e-government, tax-on-web, fascicolo sanitario etc (al costo di circa 25 €) che ha una validità di 5 anni, rinnovabile. Se scegli la e-Card, dovrai ordinarla e la riceverai a casa. Separatamente riceverai i codici pin e puk. Recati in comune con carta e codici per attivare la carta. Per ordinare la carta prendi appuntamento con l’ufficio anagrafe del Comune (controlla online) e porta il tuo documento di identità, 25 euro per la procedura normale (con durata di 2-3 settimane) o 150 euro per la procedura accelerata di un giorno (se la richiesta viene presentata prima delle ore 15) e tre fototessere. Attenzione: controlla che la prenotazione dell’appuntamento avvenga presso l’Ufficio Stranieri, se presente.
Cos’e’ la special identity card (SIC)?
In Belgio, i dipendenti pubblici che lavorano per un’organizzazione europea o internazionale, e gli END, hanno diritto alla “residenza semplificata”, che equivale al rilascio di una SIC. A differenza dal documento di soggiorno, la SIC non viene rilasciata dal Comune, bensi’ dal governo Belga, sebbene sia materialmente ritirabile presso il Ministero degli Affari Esteri Italiano, per il tramite della Rappresentanza permanente. Per avere la SIC devi avvalerti del supporto della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea (Ufficio del Personale), compilando il formulario allegato (Allegato FAQ_SIC).
Anche i membri della famiglia possono usufruire di questo sistema a meno che non lavorino in Belgio: fai attenzione, perchè è vietato lavorare per un datore di lavoro belga con una carta d’identità speciale. In Belgio, la SIC va richiesta presso il Servizio pubblico federale degli affari esteri del governo federale. La SIC ha una una validita’ di cinque anni e può essere rinnovata.
Attenzione: i titolari delle tessere speciali non devono registrarsi nel comune di residenza, sono infatti inclusi in un registro delle autorità locali separato e ricevono un numero nazionale (sebbene questo non compaia sulla loro carta d’identità speciale).
Anche se hai una SIC, devi comunque rivolgerti al tuo Comune per tutte le questioni amministrative come la richiesta di documenti e certificati.
I bambini possono ricevere una SIC fino a una certa età (18 anni per i figli di END) dopodiché devono iscriversi all’anagrafe comunale del comune in cui risiedono e devono consegnare la SIC. Ciò che ogni titolare di una SIC dovrebbe ricordare: è necessario informare l’Ufficio Protocollo di qualsiasi cambiamento di indirizzo durante il soggiorno in Belgio.
È sempre possibile restituire la SIC e recarsi presso il Comune per ottenere un normale permesso di soggiorno belga. Questo è ad esempio utile per i ragazzi prossimi a compiere i 18 anni.
E’ necessario iscriversi all’AIRE?
L’AIRE é l’anagrafe della popolazione italiana residente all’estero. È stata istituita nel 1990, a seguito dell’emanazione della Legge n. 470 del 27 ottobre 1988 (“Anagrafe e censimento degli italiani all’ estero”) e del suo regolamento di esecuzione, D.P.R. n. 323 del 6 settembre 1989.
Con l’iscrizione all’AIRE si viene cancellati dall’anagrafe della popolazione residente del Comune italiano di provenienza. L’iscrizione può anche avvenire d’ufficio, sulla base di informazioni di cui l’Ufficio consolare sia venuto a conoscenza.
Con l’iscrizione all’AIRE si può usufruire di alcuni servizi forniti dal’ufficio consolare di competenza, come il rilascio di certificati anagrafici e di residenza, il rinnovo del passaporto, della patente di guida e della carta di identita’. Inoltre, si può esercitare il diritto di voto per corrispondenza, tramite il Consolato competente.
In caso di furto del passaporto, gli iscritti all’AIRE non possono ottenere dal Consolato il rilascio del documento transitorio che consente il ritorno in patria, che e’ disponibile solo ai cittadini italiani che si recano all’estero. Come precisato dal MAECI, in caso di smarrimento o di furto dei documenti di viaggio, l’ufficio Consolare potrà emettere, un nuovo documento oppure rilasciare il documento di viaggio provvisorio ETD (Emergency Travel Document), valido per il solo rientro in Italia o verso lo Stato di residenza permanente o altra destinazione.
Di contro, l’iscrizione all’AIRE implica la perdita del diritto all’assistenza sanitaria di base in Italia (è garantita solo l’assistenza sanitaria urgente). Al Clenad Italia abbiamo lavorato a lungo per un trovare una possibile soluzione a questa limitazione, e abbiamo concluso che e’ sempre possibile per un cittadino iscritto all’AIRE identificare nelle visite in Italia un medico del sistema sanitario nazionale o convenzionato (ad esempio un medico di famiglia), ed eventualmente anche il proprio precedente medico di famiglia, per chiedere una eventuale prestazione, che per il medico risulterà come prestazione occasionale. In alcuni regioni questo già avviene per i turisti. Si tratta dell’attestato ex Art. 12 DPR 618/80: le ASL dispongono di moduli da compilare indicando il periodo in cui si potrebbe aver bisogno di assistenza medica (in allegato un esempio). Il modulo è ripetibile senza limiti e questa procedura si applica sia al cittadino AIRE che alla sua famiglia.
Piu’ in dettaglio, in occasione di temporanei rientri in Italia potrai utilizzare la carta sanitaria Europea o il certificato sostitutivo rilasciato in Belgio. Rientrando in Italia avrai diritto alle cure urgenti, pagando i ticket previsti. Non potrai essere iscritto nell’elenco degli assistiti del medico di base, ma potrai comunque usufruire dell’assistenza medico generica, recandoti dal medico di base per la prescrizione di prestazioni specialistiche e di farmaci, esibendo la carta sanitaria europea o il certificato sostitutivo.
Anche da notare, per chi possiede immobili in Italia, che con l’iscrizione all’AIRE si mentiene l’esenzione dall’IMU, in quanto l’immobile in Italia viene assimilato alla normale prima casa di un cittadino residente in Italia, ad eccezione delle unità immobiliari classificate nelle categorie di lusso. Va infatti distinta la residenza dal domicilio fiscale, dal momento che l’iscrizione all’AIRE non implica per sé il trasferimento di quest’ultima e neppure espone a riflessi fiscali o relativi alla contribuzione previdenziale.
L’iscrizione all’AIRE è un obbligo prescritto dalla legge istitutiva dell’AIRE se si è cittadini italiani e si intende spostare la residenza all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi.
Segnaliamo che la Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, in vigore dal 1° gennaio 2024, ha introdotto un regime sanzionatorio per i cittadini italiani che risiedono all’estero ma non si sono iscritti all’AIRE. E’ prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro per ciascun anno di mancata iscrizione, fino a un massimo di 5 anni. La sanzione si applica dalle mancate registrazioni a partire dal primo gennaio 2024, e l’Autorità competente all’accertamento e all’irrogazione della sanzione è il Comune in Italia nella cui anagrafe si è iscritti.
Inoltre, l’articolo 1, comma 243, della Legge di Bilancio impone alle amministrazioni pubbliche di segnalare al comune di iscrizione anagrafica qualsiasi elemento che indichi la residenza all’estero, anche solo di fatto, dei cittadini italiani. Il comune di iscrizione anagrafica dovrà comunicare queste informazioni all’Agenzia delle Entrate, permettendo i controlli tributari.
Gli END sono obbligati ad iscriversi all’AIRE?
L’articolo 1, commi 8 e 9, della Legge n. 470/1988, individua le categorie di persone non soggette all’iscrizione nell’anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero:`
- i cittadini italiani che si recano all’estero per cause di durata limitata non superiore a dodici mesi;
- i cittadini che si recano all’estero per l’esercizio di occupazioni stagionali;
- i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero e le persone con essi conviventi, i quali siano stati notificati alle Autorità locali ai sensi delle convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari, rispettivamente del 1961 e del 1963, ratificate con legge 9 agosto 1967, n. 804.
Anche su questo ultimo punto non vi e’ completa chiarezza, in quanto alcuni sostengono che gli END vi potrebbero rientrare.
Il direttivo Clenad in carica dal 2024 ha consultato la RPUE per affrontare la questione dell’obbligatorieta’ dell’iscrizione all’AIRE da parte degli END. Sebbene la competenza sia del Ministero degli Interni, la RPUE ha confermato a seguito di una consultazione con gli uffici del MAECI, che per gli END l’iscrizione all’AIRE non e’ un obbligo, in quanto l’obbligo ricade nei casi di trasferimento permanente del cittadino all’estero, come previsto dall’articolo 1, comma 2, della legge 470/1998. in conclusione, i cittadini italiani in posizione di distacco temporanea all’estero per lo svolgimento di attivita’ lavorativa, come nel caso degli END, che rimangono dipendenti delle Amministrazioni di appartenza, non devonoobbligatoriamente iscriversi all’AIRE.
L’iscrizione all’AIRE per gli END rimane pertanto una facolta’ e, per chi lo volesse, e’ possibile iscriversi anche online, tramite SPID, riempiendo un formulario sul portale FAST https://serviziconsolari.esteri.it ed allegando la prova di residenza (una copia in PDF del permesso di soggiorno Belga).
3. INDENNITA’ E QUESTIONI FISCALI
L’argomento della tassazione delle indennita’ corrisponte agli END e’ trattato in una apposita sezione del sito, contenente tutte le informazioni raccolte dal CLENAD sulla tassazione delle allowances e sui contenziosi con l’autorita’ fiscale belga.
4. LA COPERTURA SANITARIA NEL PAESE DI DESTINAZIONE
Clicca il titolo per informazioni per le informazioni relative alla copertura sanitaria durante il periodo di distacco all’estero e sulle procedure da seguire per usufruirne (Modello S1 ecc.).
5. TRATTAMENTO NELL’ISTITUZIONE DI DISTACCO (FOCUS: COMMISSIONE EUROPEA)
C’e’ un supporto alla famiglia?
L’assistenza per gli END è pressoché la stessa di quella riservata ai funzionari della Commissione – soprattutto per i figli a seguito, ad esempio è possibile iscrivere i propri figli alle scuole europee. Per maggiori dettagli è possibile contattare gli uffici del personale dedicati agli END scrivendo alla casella di posta HR-END@ec.europa.eu (se il distacco è previsto in Commissione Europea): sono molto disponibili e offrono un’assistenza informativa molto completa.
Gli END hanno diritto al congedo parentale?
Il riferimento di base è la Decisione 6866 del 12.1.2008 della CE sul distacco, art. 1 “The SNE’s employer shall also continue to be responsible for all his social rights, particularly social security and pension”.
I diritti / doveri sul congedo parentale per gli END sono stati successivamente oggetto di interpretazione da parte del Mediatore europeo con decisione del 26 gennaio 2012, che fa riferimento tra l’altro alla Direttiva 2010/18/UE del Consiglio, dell’ 8 marzo 2010 , che attua l’accordo quadro riveduto in materia di congedo parentale concluso da BUSINESSEUROPE, UEAPME, CEEP e CES.
Seguono alcuni estratti rilevanti della decisione del Mediatore europeo, che si può consultare nella sua versione integrale a questo link.
Seguono alcuni estratti rilevanti:
28. Pertanto, il Mediatore ritiene che, anche nella legislazione dell’UE applicabile agli Stati membri, compreso il paese di origine del denunciante, il congedo parentale non si configuri come un diritto assoluto, ma in quanto soggetto a determinate condizioni che consentono a entrambe le parti interessate, vale a dire il datore di lavoro e il lavoratore, di soddisfare le loro esigenze specifiche. Inoltre, le condizioni specifiche imposte dalla SRES non sono contraddittorie rispetto a quelle che la direttiva consente agli Stati membri di istituire o a quelle che accompagnano lo stesso diritto nello Statuto dei funzionari dell’Unione.
30. Per quanto riguarda la durata del congedo parentale, il Mediatore osserva che nessuna disposizione obbliga i SE a stabilire una particolare durata. Il fatto che la legislazione dello Stato membro del denunciante, o qualsiasi altra legge nazionale, preveda un periodo di congedo parentale più lungo non rende inappropriata la disposizione della SRES. Infatti, l’attività degli esperti distaccati all’interno dei SE, nonché i loro diritti e doveri quando lavorano presso gli stessi, sono disciplinati da norme comuni che sono ugualmente applicabili a tutti gli insegnanti, indipendentemente dalla loro origine. Ammettere che gli insegnanti distaccati presso i SE possano essere trattati in modo diverso da questi ultimi a seconda dei diritti e degli obblighi conferiti dalle rispettive legislazioni nazionali sarebbe molto probabilmente incompatibile con il principio della parità di trattamento. Gli esperti distaccati, indipendentemente dalla loro origine, devono essere consapevoli del fatto che il loro distacco può comportare non solo diritti e benefici aggiuntivi, ma anche obblighi supplementari o almeno alcune modifiche dei diritti di cui godono nei rispettivi Stati membri.
35. Infine, il Mediatore osserva che la proposta di modifica della SRES indica che, sebbene la Commissione non abbia previsto norme specifiche in materia di congedo parentale per gli esperti nazionali distaccati, in pratica essa consente a coloro che desiderano beneficiare di tale congedo di chiedere la sospensione del distacco. Il Mediatore si congratula con la Commissione per aver adottato tale prassi, che consente agli esperti nazionali distaccati di esercitare i loro diritti genitoriali nonostante la mancanza di disposizioni chiare al riguardo. Avendo osservato che praticamente nessuna delle istituzioni, degli uffici, degli organi e delle agenzie dell’UE che assumono esperti nazionali distaccati ha adottato norme specifiche in materia di congedo parentale, il Mediatore valuterà la possibilità di introdurre essa stessa le norme pertinenti e di incoraggiare altri a farlo. A tal fine, potrebbe avviare un’indagine di propria iniziativa per scoprire come le istituzioni, gli uffici, gli organi e le agenzie dell’UE affrontano la questione nella pratica e, infine, individuare le migliori prassi al riguardo.
Come mi regolo con le ferie?
Quando l’END inizia il distacco presso l’istituzione europea è immediatamente sottoposto alle regole che disciplinano le presenze sul luogo di lavoro proprie della istituzione di distacco. Pertanto, i diritti maturati nell’amministrazione di provenienza non vengono trasferiti. È consigliabile chiedere agli uffici competenti della propria amministrazione di provenienza il trattamento degli eventuali diritti maturati e non usufruiti prima del distacco, al fine di conoscerne il trattamento al rientro a fine distacco.
Riguardo alle ferie nelle istituzioni europee, ogni anno la Commissione pubblica un elenco dei giorni festivi riconosciuti ai funzionari e agli altri agenti dell’Unione europea a Bruxelles e a Lussemburgo per l’anno civile successivo. Il numero totale di giorni festivi è compreso tra 17 giorni (minimo) e 19 giorni (massimo). L’elenco per l’anno 2024 e’ disponibile a questo link. In questo elenco sono individuati tre giorni di “flessibilità” (flexibility days/jours flexibles), di norma il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e/o il giorno successivo all’Ascensione,. Durante questi giorni gli uffici della Commissione restano aperti e il personale può scegliere di lavorare come se fossero normali giorni lavorativi. Se si sceglie di lavorare in quei giorni, si acquisisce la possibilità di aggiungerli al proprio monte ferie.
Che benefit ho per i miei figli?
Il personale al servizio delle istituzioni comunitarie ed i Seconded National Experts, impiegati direttamente e continuativamente per un periodo minimo di un anno e che ricevono indennità familiari o educative da tali istituzioni, possono iscrivere i propri figli alle European Schools (scuole europee) senza dover pagare alcuna retta scolastica.
Le scuole europee sono state istituite per fornire un’istruzione nella lingua materna ai cittadini funzionari delle istituzioni. Vi sono diverse scuole europee a Bruxelles e Lussemburgo, che offrono un ciclo educativo completo, dalla scuola materna, primaria, alla scuola secondaria. I laureati ricevono l’European Baccalaureate, diploma riconosciuto in tutti gli Stati membri dell’UE.
Da notare che la selezione della lingua principale di studio non è consentita liberamente. La lingua di insegnamento è la lingua materna o la lingua dominante del bambino. Per gli alunni multilingue, la lingua considerata e’ quella meglio padroneggiata. Le eccezioni includono se il bambino è stato educato in una lingua diversa per almeno 2 anni nel ciclo primario o secondario o se non esiste una sezione linguistica corrispondente al lingua madre/lingua dominante, nel qual caso l‘alunno è iscritto come SWAL (Studente senza una sezione linguistica).
Gli SWAL sono generalmente iscritti alla sezione linguistica EN, FR o DE e possono seguire un supplemento corso di laurea nella propria lingua madre/ lingua dominante e avere un supporto linguistico nelle lezioni.
Altre utilita’ per gli END
Appena preso servizio, riceverai un portatile da collegare alle dotazioni disponibili in sede e potrai chiedere una dotazione telematica aggiuntiva per lavorare anche da casa (monitor, tastiera, mouse, cuffie e deck per collegamento cavi).
Se lo desideri, potrai chiedere un appuntamento per avere una tua foto, scattata da un fotografo professionista, e da associare al tuo profilo informatico per le comunicazioni telematiche.
Anche se non piu’ comuni, potrai chiedere un set di biglietti da visita.
Se possiedi una automobile, potrai registrare la targa per ottenere il diritto all’utilizzo di un posto auto non riservato, se momentaneamente disponibile, in uno dei parcheggi sottostanti gli edifici della Commissione (non e’ consentito il parcheggio overnight). I parcheggi sono anche disponibili per le motociclette e le biciclette.
La Commissione mette a disposizione spazi per l’esercizio di molteplici attivita’ ricreative, nonche’ di postazioni di lavoro in open space, non necessariamente assegnate a singoli funzionari, e dispone di servizi di mensa e di punti ristoro (bar) usufruibili anche per gli END.
In linea di principio, la registrazione del badge di identificazione personale consente l’accesso ad ogni edificio della Commissione.
Come avviene la valutazione annuale della mia performance come END?
Sul sito CLENAD Italia è disponibile un modello utile come spunto per redigere la valutazione della performance individuale, redatto ispirandosi ai criteri utilizzati dalla Commissione europea per la valutazione dei propri dipendenti. Tuttavia, tali criteri non possono considerarsi esaustivi ai fini della relazione richiamata dal DPCM, in quanto l’esperienza di END deve essere valutata anche in relazione a criteri diversi dallo sviluppo delle competenze individuali, come in particolare il collegamento con l’amministrazione di provenienza richiamato dal DPCM ed il valore aggiunto per essa. Pertanto, il modello presente sul sito del Clenad non deve essere considerato vincolante, ma utile fonte di ispirazione per redigere una relazione annuale, e di fine distacco, integrabile e modificabile al fine di coprire aspetti diversi che possono variare anche in relazione alle priorità di ciascuna amministrazione di provenienza al momento del distacco e/o durante il distacco nell’interlocuzione periodica con l’END, oltre che dell’esperienza effettiva dell’END. Per maggiori informazioni, consulta a questo link la pagina dedicata al tema.